Presentata a Milano la figura professionale di Operatore di Dragaggio e il relativo corso di formazione

Ritratto di scampanini
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Apr
02
2025

Nasce ufficialmente la figura professionale dell’Operatore di Dragaggio, riconosciuta nel quadro delle professioni di Regione Lombardia. In partenza il corso che andrà a colmare le necessità dei fiumi lombardi per il prossimo futuro. La novità è stata presentata questa mattina a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia. 

A presentare la nuova figura professionale, il corso, le opportunità professionali e il contesto da cui è nata la necessità di formare professionisti specializzati sono stati, durante la conferenza stampa dedicata, il Presidente della IV Commissione “Attività Produttive, Istruzione, Formazione e Occupazione” del Consiglio Regionale della Lombardia Marcello Ventura, l’Area Manager dell’istituto di formazione Ial Lombardia Elisabetta Larini, il Direttore di AIPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianluca Zanichelli, il Dirigente Navigazione Interna di AIPo Alessio Picarelli, il Responsabile Tecnico di Anepla-Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei e Affini Massimo Giandelli e il Direttore Tecnico di Italdraghe Massimo Semprini. Il messaggio lanciato durante l’appuntamento è quello dell’unione dell’intera filiera per dare risposte alle necessità economiche e ambientali del sistema dei fiumi lombardi.

Il percorso che ha portato al riconoscimento della figura professionale dell’Operatore di Dragaggio e il suo inserimento nel Quadro Regionale degli Standard Professionali (QRSP) di Regione Lombardia è mirato a sanare possibili criticità che si andrebbero a creare, nel futuro, se non si disponesse di sufficienti professionisti adeguati. Nel rapporto di Unioncamere del 2023, infatti, le imprese denunciano la mancanza di candidati qualificati come conduttori di impianti fissi mobili. In alcuni settori specifici come quello delle acque interne queste figure sono particolarmente importanti sia dal punto di vista economico-produttivo, che da quello ambientale.

A queste necessità risponde il corso specifico per Operatore di Dragaggio, sviluppato da Ial Lombardia in collaborazione con AiPo, che andrà a formare professionisti specializzati in escavazioni con la draga per la rimozione di sedimenti o altri materiali da un fondo subacqueo per mantenere navigabili corsi d’acqua, laghi, porti e darsene. Il materiale di scarto ricavato dall’area dragata potrà essere impiegato per scopi edilizi o per il recupero di terra dal mare, in ottica di economia circolare.

“L’attività di manutenzione del fiume Po, con interventi di dragaggio, è fondamentale per far sì che il fiume possa essere navigabile per la maggior parte dell’anno. Oggi, grazie ad un mio intervento in Consiglio regionale, che ha portato risorse finanziarie proprio per la manutenzione dell’alveo, nella tratta compresa tra Cremona e Mantova, possiamo dare un futuro diverso alla navigazione fluviale sud lombarda – ha precisato il presidente della IV Commissione regionale Attività Produttive, Marcello Ventura – Parimenti diventa realtà anche la figura professionale dell’Operatore di Dragaggio, figura fondamentale per raggiungere l’obiettivo di sviluppare la navigazione commerciale e turistica. E’ prioritario collegare il porto di Cremona all’Adriatico in modo efficace e funzionale, a beneficio dell’economia e della sostenibilità”

“Abbiamo individuato una criticità da colmare e messo a disposizione la nostra esperienza nella formazione specializzata per creare o qualificare professionisti che sappiano sostituire la progressiva uscita dal mercato del lavoro di chi attualmente si occupa di dragare il Po e i suoi affluenti, garantendo la cura, la sicurezza e l’equilibrio ambientale dei corsi d’acqua”, ha spiegato Elisabetta Larini, Area Manager di Ial Lombardia. 

“Questa tipologia di professionalità sta diventando merce rara per le nostre imprese. Abbiamo aderito con grande speranza a questa iniziativa perché siamo fermamente convinti dell’importanza della formazione, in un mondo competitivo che chiede sempre più professionalità. I nostri impianti, tra cui le draghe, stanno subendo una grande evoluzione tecnica anche sul fronte della loro sostenibilità ambientale e questi corsi potranno creare nuove figure all’altezza delle sfide che ci attendono”, ha affermato il Responsabile Tecnico di ANEPLA Massimo Giandelli.

“Chi conosce, vive e naviga il Po sa bene quanto sia importante il lavoro dei dragatori. Infatti le operazioni di dragaggio del fondo alveo sono indispensabili al fine di garantire la possibilità di navigare anche a imbarcazioni di grandi dimensioni, poiché il fondo del fiume è mobile e dunque si possono creare bassi fondali. I dragatori inoltre, come i meatori, rappresentano in un certo senso “i guardiani” del Grande Fiume. Continuiamo a ritenere che la navigazione fluviale abbia le potenzialità di un maggiore sviluppo, sia dal punto di vista turistico che commerciale, tenendo conto che ogni chiatta può trasportare l’equivalente di 80-100  TIR, a tutto vantaggio della qualità dell’aria e del traffico su strada. L’auspicio è che il mestiere di operatore di dragaggio, che richiede preparazione tecnica ma anche passione per i fiumi, possa attrarre i giovani, essendo una mansione molto ricercata dalle imprese:  è dunque di grande importanza l’avvenuto riconoscimento di questa figura professionale da parte di Regione Lombardia e la formazione specifica che Ial Lombardia, in collaborazione con la Direzione Navigazione Interna AIPo, ha deciso di mettere in campo. Un grazie quindi a tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno a questo importante obiettivo”, ha detto il Direttore di AiPo Gianluca Zanichelli. 

Alla conferenza stampa è intervenuto anche l’Ing. Massimo Semprini, Direttore tecnico di Italdraghe, che ha sottolineato l'urgenza del dragaggio in Italia, evidenziando come “la carenza di draghisti qualificati metta a rischio il corretto funzionamento di corsi d’acqua, porti e bacini. Nonostante la disponibilità finanziaria di enti pubblici e privati, la mancanza di personale specializzato costringe le aziende a ricorrere a costose società estere, aumentando inefficienza e costi. Tra le conseguenze dei rinvii nei lavori di dragaggio c’è l'aumento dei rischi di allagamenti. E’ necessario formare nuovi professionisti per garantire la sicurezza e la sostenibilità del settore”.

Un obiettivo comune, quindi, quello della salute e sicurezza dei fiumi, che unisce tutta la filiera e gli attori del settore, dalle istituzioni fino alle imprese, dagli enti di tutela a quelli di formazione.

(testo a cura dell'ufficio stampa IAL Lombardia)