Sopralluoghi

Progetto area di laminazione torrente Seveso -> Le tappe del percorso


La prima fase del percorso ha come oggetto la presentazione pubblica del progetto per l'area di laminazione del Seveso.

Nel mese di ottobre 2021 saranno condotti due sopralluoghi presso due distinte aree di laminazione in Lombardia. I sopralluoghi rappresentano un’opportunità per vedere direttamente e conoscere in prima persona interventi analoghi a quello in progetto a Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate.

In particolare, le due aree sono state scelte per approfondire due aspetti diversi.

Il sopralluogo all’area di laminazione del Bozzente a Nerviano rappresenta un’opportunità per approfondire gli aspetti tecnici e ingegneristici. Si tratta di una vasca con caratteristiche analoghe a quella in progettazione per tipologia di manufatti e di intervento, per modalità di funzionamento. L’area di laminazione di Nerviano ha una profondità di scavo inferiore, rispetto a quella di Paderno, e non ha quindi sistemi di pompaggio dell’acqua. Per quest’area si è oggi in attesa del certificato di collaudo.

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Il sopralluogo all’area di laminazione del Lura può offrire spunti di riflessione dal punto di vista della fruibilità della futura area verde, successivamente alla realizzazione della vasca stessa. I cittadini oggi possono visitare l’habitat che è stato ricreato, percorrendo un percorso ad anello che circonderà l’intera area. Nella zona nord, recuperando un depuratore abbandonato, è stato creato un Centro per la Biodiversità.

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CARATTERISTICHE GENERALI DELLE DUE AREE
 

Area di Laminazione del torrente Bozzente a Nerviano

Il progetto interviene in una realtà che presenta una grave insufficienza idraulica del torrente Bozzente a valle della sua intersezione col canale Villoresi. Questa insufficienza ha determinato eventi di piene, con rotture di argini e allagamenti con danni ingenti nel 1996, 2002, 2009 e 2010.
La filosofia di base dell'opera realizzata oggi è quella di assicurare il corretto deflusso e smaltimento delle acque (invarianza idraulica nel transitorio) rispetto a eventi con tempo di ritorno centennale e non solamente rispetto a piene prevedibili nel tempo di un decennio. Ciò si traduce con la realizzazione di opere e manufatti più importanti rispetto a quelli originariamente previsti, tali da garantire i coefficienti di sicurezza elevati richiesti e decisi in sede di V.I.A. 

È stata prevista inoltre un'opera di regolazione in alveo e la predisposizione di sistemi automatici innovativi di telemisura e telecontrollo. L'opera renderà dunque stabili le condizioni idrauliche a valle per tempi di ritorno molto lunghi (50-100 anni) e assicurerà nel tempo una grande flessibilità, grazie all'opera di regolazione, per mantenere la portata d'acqua in uscita pari a quella desiderata a valle, aumentando l'efficienza della cassa di espansione per qualsiasi idrogramma in ingresso.

Lo scavo
Lo scavo per la realizzazione delle vasche è stata la scelta obbligata per coniugare la maggior efficienza possibile dell'intervento con il minor consumo di suolo possibile. 
Il volume massimo di scavo consentito è stato fissato in 550.000 mc. I lavori sono realizzati in una zona pianeggiante con altitudine compresa fra 177,5 e 181 m slm e la sommità arginale dell'opera è prevista alla quota di 181,50 m slm. L'intervento riguarda un'area di 27 ettari, dei quali 3 ettari sono interessati dalle nuove opere di arginatura. La realizzazione delle vasche di laminazione, aree atte ad accogliere temporaneamente le acque di piena del torrente per poi regolarne in maniera controllata il deflusso verso valle, viene effettuata con un abbassamento delle quote del piano di campagna per l'intera area di laminazione. L'abbassamento medio previsto è di 1,67 m, con alcuni punti di massimo scavo previsti fino a quota -3.85 m.

Stato dei lavori
I lavori sono stati ultimati; è stata espletata la visita di collaudo e a breve verrà emesso il certificato di collaudo con contestuale presa in carico dell'opera da parte di A.I.Po (gestione, manutenzione, servizio di piena).

 

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Area di laminazione del Lura a Bregnano e Lomazzo

Il torrente Lura è un piccolo corso d’acqua che scende dalle colline moreniche del Comasco fino a Rho, dove confluisce nel fiume Olona.
Il torrente, soprattutto nella zona nord, scorre tra prati e boschi, ma purtroppo nei decenni ha subito l’avanzamento dell’urbanizzazione al suo contorno; i terreni resi impermeabili dall’asfalto e dal cemento non sono più in grado di drenare l’acqua, filtrarla e restituirla a sorgenti e risorgive, sicché l’alveo è stato svuotato del suo minimo deflusso vitale.

Nei periodi di forti e costanti piogge, seppur di ridotte dimensioni, il torrente diviene rapidamente impetuoso e, carico di acqua e sedimenti, è in grado di allagare gli abitati di Saronno, Lainate e Rho. Per la maggior parte dell’anno, viceversa, le sue acque tranquille sono soprattutto provenienti dagli scarichi dei depuratori collocati all’interno della valle del Lura. Gli interventi che oggi è possibile visitare all’interno dei Prati del Ceppo sono il frutto di numerosi studi di riduzione del rischio idraulico tramite la laminazione delle piene del torrente e la riqualificazione ambientale, paesaggistica e fruitiva dell’area.

Tra Lomazzo e Bregnano è sorto un sistema complesso di aree modellate per accogliere le acque in eccesso provenienti da nord e dalle aree limitrofe per poi restituirle gradatamente a valle, in modo da mitigare le alluvioni. L’intervento riesce inoltre a fitodepurare le acque fluviali e migliorare di conseguenza la qualità degli ambienti acquatici in cui soggiornano numerose specie d'interesse comunitario.

L’opera è composta da un sistema d'invasi disposti a fianco del torrente, realizzati seguendo la pendenza naturale del terreno, affinché ricevano le acque secondo i diversi livelli di piena, grazie ad un’opera di sfioro che impedisce il deflusso delle acque in eccesso a valle.

Nei periodi di magra (la maggior parte dell’anno), l’area è gestita come zona umida per la fitodepurazione di una parte delle acque fluviali e per la conservazione e crescita degli habitat naturali; in un ambiente di canneti, boschi ripariali e prati umidi possono riprodursi anfibi, uccelli e pesci.

Qualche dato dell’opera realizzata

- Riduzione della portata delle piene dirette a valle a 20 m3/s
- Volume d’acqua laminato dall’intervento: 52.0000 m3
- Riforestazione per 12.000 nuove piante per oltre 35.000 m2 di nuove aree boscate
- 20.000 m2 di aree umide per incrementare la biodiversità di specie della fauna minore
- 5,6 km di percorsi ciclopedonali e sistemazione degli accessi al Parco per migliorarne la fruizione
- Riqualificazione del Centro per la Biodiversità, fulcro delle attività di educazione ambientale
- Rifunzionalizzazione del paesaggio: si alternano usi agricoli, fruitivi, educativi, naturalistici, di salvaguardia e riqualificazione idraulica.

Fruibilità dell’area
I cittadini posso visitare il nuovo habitat ricreato, lungo un percorso ad anello che circonderà l’intera area.
Il “Centro per la Biodiversità” posto nella zona nord dell’intervento, ricavato ad un vecchio depuratore, ormai abbandonato, è la base di partenza per vivere esperienze di educazione ambientale per adulti e future generazioni.

Scarica il libro “Noi del Lura”
Visita il sito del Parco del Lura http://www.parcolura.it