Prorogata fino al 1 luglio la mostra "Il Po e l'isola che non c'è più" presso la sede centrale AIPo di Parma

Ritratto di scampanini
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Giu
09
2022

Considerate le richieste e l’afflusso di persone, la Direzione di AIPo ha deciso di prorogare la mostra “Il Po e l’isola che non c’è più: ingegneri idraulici, traversanti e pennelli tra Sacca di Colorno e Casalmaggiore”, organizzata da AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, all’interno della sua sede principale di Strada Garibaldi 75, a Parma, al terzo piano e curata da Barbara Cattaneo.

La mostra rimarrà quindi aperta fino a venerdì 1 luglio 2022 con i seguenti giorni/orari di apertura: da martedì a venerdì, ore 10-12,30 e 14-16,30. Ingresso libero per singole persone e piccoli gruppi. Prenotazione obbligatoria per gruppi superiori alle 10 persone scrivendo o telefonando a: alberto.borghi@agenziapo.it, tel. 0521.797327 – 348.7336062; ufficiostampa@agenziapo.it, – 0521.797280 – 347.1707496; diletta.canepari@agenziapo.it.

Nella mostra, che utilizza la “sala ottagonale”, posta al terzo piano  e una parte dei corridoi, si potranno ammirare fedeli e preziose riproduzioni di documenti e mappe conservati negli archivi storici e nel patrimonio cartografico di AIPo, che narrano, grazie a puntuali didascalie, la trasformazione fisica ma anche politica dei territori del Po; si potrà inoltre  “camminare” su una mappa di un tratto del Po allestita sul pavimento. Nello specifico l’attenzione è sul tratto tra Sacca di Colorno (Pr) e Casalmaggiore (Cr) ove appunto fino all’800 sorgeva un’isola, l’Isola Moreni, che non c’è più, o, per meglio dire, che oggi non è più un’isola. Un video in continuo contribuisce a un’ulteriore comprensione della vicenda.

La storia di Isola Moreni, detta anche Moreni grande, è un intreccio di vicissitudini politiche ed economiche ma anche idrauliche. Grazie alle testimonianze pervenute a noi da parte dell’ingegnere Giovanni Antonio Tadini, che nel settembre del 1804 ispeziona il Po tra Martignana e Casalmaggiore in qualità di inviato del Ministero dell’Interno della napoleonica Repubblica Italiana, possiamo ricostruire le vicende intorno all’isola, nonché le storie di personaggi dalla fine del Settecento a inizio Ottocento.

Dai carteggi, da relazioni tecniche, carte geografiche, leggi e opere stampate emerge che l’isola fu contesa tra il Ducato di Parma e il Regno Lombardo Veneto ed affiora il racconto di una sorta di “battaglia” portata avanti attraverso numerose opere idrauliche, realizzate su entrambe le sponde del Grande Fiume, al fine di difendere i territori lungo il Po dalle alluvioni.

L’ingegner Giovanni Antonio Tadini (1754-1830) divenne ispettore generale del Corpo degli Ingegneri di Acque e strade e la sua figura è stata al centro di due precedenti mostre organizzate nel suo paese di origine, Romano di Lombardia (BG), che, grazie alla collaborazione e legami con l’Agenzia, creati negli anni, patrocina la mostra in AIPo assieme al Comune di Parma, che ne ha anche riconosciuto il legame con le iniziative di Parma capitale della cultura 2020 + 21, poiché la mostra avrebbe dovuto svolgersi in quel periodo ma è stata rinviata al 2022 causa pandemia.

La visita alla mostra può inoltre rappresentare un’occasione per entrare all’interno l’ormai “storico” palazzo di barriera Garibaldi  che molti cittadini conoscono solo dall’esterno.

Si ricorda che saranno applicate le norme vigenti in questo periodo in materia di sicurezza e contenimento della diffusione del Covid-19.