Presentato l'intervento INTERREG italo-svizzero realizzato per la sicurezza idraulica del fiume Tresa

Ritratto di scampanini
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Nov
09
2023

Si è svolto stamattina a Lavena Ponte Tresa (VA) l’evento finale di presentazione di un importante intervento riguardante la sistemazione idraulica del fiume Tresa e il contenimento della frana di Cadegliano-Viconago, realizzato grazie al progetto INTERREG italo-svizzero “A cavallo del fiume Tresa”, che ha visto capofila AIPo e UCA (Ufficio corsi d’acqua del Cantone Ticino) e partners Provincia di Varese e Comunità montana del Piambello. Il progetto, avviato nel 2019, ha un importo finanziario complessivo di 1.141.000 euro.

All’evento hanno portato il loro saluto  Gianluca Comazzi, Presidente AIPo e Assessore regionale Lombardo al Territorio, Sandro Destefani, Direttore si servizi generali e Coordinatore del Dipartimento del territorio del Cantone Ticino, Paolo Sartorio, Presidente della Comunità montana del Piambello, Massimo Mastromarino Sindaco di Lavena Ponte Tresa, Domenico Rigazzi, Sindaco di Cremenaga, Margherita Manzini, vice sindaca di Tresa, Francesca Porfiri assessora comunale di Luino. Presenti anche, per AIPo, il Direttore, ing. Gianluca Zanichelli, con gli ingegneri Marco La Veglia e Gaetano La Montagna e, per UCA, gli ingegneri Laurent Filippini e Gianluigi Perito.

A illustrare i lavori eseguiti sono stati i tecnici degli enti coinvolti e gli esperti delle imprese che hanno operato (si veda il programma del convegno: link al programma: https://fiume-tresa-progetto-italia-svizzera.eu/giovedi-9-novembre-2023-evento-conclusivo-del-progetto-interreg-fiume-tresa/ ).

In particolare, è stato sottolineato l’utilizzo di modalità innovative e ambientalmente sostenibili per stabilizzare il fondo alveo del fiume, con l’utilizzo di  “rampe dinamiche”, consistenti in massi naturali di varie dimensioni, appoggiati sul fondo, che consentono anche il passaggio dei pesci. Dimensioni, numero e collocazione dei massi sono state testate con l’ausilio di un modello fisico in scala ridotta realizzato in laboratorio a Biasca (CH).

Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio di Regione Lombardia e  Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo, ha ringraziato tutti i vari soggetti tecnici che hanno realizzato “un progetto atteso dal territorio, con opere avanzate dal punto di vista ambientale inerenti l’assetto del fiume Tresa e l’area della frana di Cadegliano, garantendo un più elevato livello di sicurezza idrogeologica”. “Per Regione Lombardia  - ha sottolineato Comazzi  – la cooperazione con la Svizzera è di grande importanza e i progetti comuni portano a benefici concreti per i cittadini dei due Paesi”. Riguardo al tema delle criticità idrogeologiche, emerse anche in questi ultimi mesi, Comazzi ha evidenziato l’importanza della prevenzione e degli interventi infrastrutturali volti a garantire maggiore sicurezza. “Regione Lombardia ha investito per questi obiettivi 1 miliardo negli ultimi 5 anni e lunedì sottoporrò alla Giunta una delibera che assegna altri 50 milioni per interventi per la messa in sicurezza del territorio”. Ha poi aggiunto che “enti come AIPo, che opera su mandato delle quattro Regioni del Po nel bacino del grande fiume, e UCA per il Cantone Ticino, sono fondamentali per le competenze tecniche che sono in grado di mettere in campo, a vantaggio della collettività”.

Dopo la sessione dedicata al convegno, i partecipanti hanno svolto un sopralluogo lungo il Tresa, nell’area dei principali interventi, dove i tecnici hanno illustrato le varie operazioni svolte, le fasi di cantiere e gli interventi di mitigazione e ripristino ambientale.

 

 

Le presentazioni illustrate nel corso del convegno sono disponibili al link:

https://www4.ti.ch/dt/dc/uca/temi/corsi-dacqua/gestione-delle-acque/premunizione-e-rivitalizzazione/progetto-interreg-fiume-tresa/documentazione

Scheda di sintesi sul progetto

(per tutte le info sul progetto si veda  il sito: https://fiume-tresa-progetto-italia-svizzera.eu/)

Lo scopo principale del Progetto Interreg ID 489165 “Fiume Tresa” è stato la messa in sicurezza del territorio dai pericoli naturali gravitativi e d’inondazione, tramite diversi tipi di interventi.

Un primo intervento è stato di carattere geologico allo scopo di realizzare un sistema di monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago di competenza di Provincia di Varese e della Comunità Montana del Piambello, che consentisse anche la definizione di un protocollo operativo transfrontaliero per la gestione di situazioni di crisi.

Un secondo tipo di intervento è stato di carattere idraulico per la stabilizzazione del fondo dell’alveo nel tratto di fiume in corrispondenza del piede della frana, di competenza di AIPo, Agenzia Interregionale per il Fiume Po e UCA, Ufficio dei Corsi d’Acqua del Cantone Ticino.

Il principale intervento di carattere idraulico è stata la realizzazione di due “rampe in blocchi” o “soglie di fondo”, una di competenza italiana ed una di competenza svizzera nel tratto di fiume in corrispondenza della ex SP61 e del piede della frana. Le rampe consentiranno la stabilizzazione della quota di fondo del fiume il quale, nel periodo tra il 1998 ed il 2005, ha avuto un abbassamento di circa 2,00÷2,50 metri. 

Sono inoltre stati effettuati due interventi idraulici di prolungamento della difesa spondale del Tresa, il primo a protezione dell’abitato di Cremenaga, in sinistra idrografica, sulla sponda italiana, ed il secondo in destra idrografica, sulla sponda svizzera e prevede il prolungamento della difesa spondale al termine della rampa UCA. 

Gli obiettivi del Progetto Interreg Fiume Tresa erano, in sintesi:  

– Monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago attraverso l’installazione di un sistema di monitoraggio e verifica dell’efficacia delle misure implementate per una durata di 3 anni; 

– Stabilizzazione del piede della frana con la costruzione di due rampe dinamiche lungo il fiume Tresa, in corrispondenza della frana, per ridurre l’erosione del fondo dell’alveo da parte del corso d’acqua; 

– Redazione di un protocollo comune per la gestione di eventi eccezionali, compresa la creazione di un sistema per la condivisione dei dati, per la minimizzazione e la gestione delle conseguenze in caso di movimentazione significativa di materiale del movimento franoso e di portate elevate del fiume Tresa. 

– Armonizzazione ambientale delle opere e garanzia della continuità eco-sistemica.