Interventi sul Po mantovano, aggiudicato project financing

Ritratto di scampanini
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Feb
26
2021

E’ stato aggiudicato da AIPo il 23 febbraio 2021 l’importante intervento di project financing che porterà nel corso dei prossimi anni a una riqualificazione e sistemazione del tratto del Po mantovano tra foce Secchia e il Meandro di Ostiglia. Per la prima volta in Italia, è un partenariato pubblico-privato che consentirà di rinforzare dodici chilometri di argini per proteggere la popolazione e migliorare la navigabilità del fiume Po. L’importo totale dei lavori, che saranno eseguiti nel corso di 12 anni, è di 53 milioni di euro. Il concessionario ed esecutore dei lavori non dovrà pagare canoni di concessione per il periodo delle operazioni e potrà rivendere parte del materiale che sarà asportato al fine di migliorare la condizione morfologica del fiume. Oltre ai lavori previsti, le ditte partecipanti al project si occuperanno delle manutenzioni delle opere idrauliche realizzate.

Il progetto è stato approvato dagli Enti competenti, in primis Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regione Lombardia, AIPo, Provincia di Mantova.

Si tratta di un intervento studiato e atteso da tempo, che ha visto il coinvolgimento, oltre che di  AIPo, di Regione Lombardia, enti locali ed esperti giuridici e che si è concretizzato grazie alla proposta progettuale elaborata dalla società d’ingegneria Technital Spa di Verona, da Cave di Quingentole e dal gruppo Donnini Spa di Modena, ditte alle quali sono stati poi aggiudicati, il 23 febbraio 2021,  i lavori  (al momento in “via provvisoria”), a seguito di procedura aperta  espletata col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. AIPo si è avvalsa nella definizione della gara di consulenti specializzati: Bosetti e Gatti & Partners e lo Studio d’ingegneria Ippolita Chiarolini.

Il progetto si articola in diversi interventi tesi al raggiungimento di più elevate condizioni di sicurezza idraulica e alla riqualificazione morfologica del tratto di fiume Po che si estende da Foce Secchia al meandro di Ostiglia. L’obiettivo è raggiungere migliori condizioni di sicurezza idraulica, ottenendo al contempo un tratto di fiume nel quale sia garantita la navigabilità in un ambiente ecologicamente rilevante.

Al fine di perseguire tale scopo sono previsti alcuni interventi localizzati, finalizzati ad un globale riassetto del tratto e alla sicurezza idraulica e che riguardano principalmente:

- il rimodellamento dell’area golenale in corrispondenza del meandro di Ostiglia (Isola Cirene), comprese la movimentazione e l’asportazione artificiali di materiale litoide;

- il rialzo dell’argine maestro destro del Po nel tratto da Quingentole a Revere, attualmente indicato nel Catasto delle arginature maestre del fiume Po (AdBPo, 2004) come ad elevato rischio di sormonto;

- il rialzo dell’argine maestro destro del Po nel tratto da Foce Secchia all’impianto di derivazione irrigua del Sabbioncello, che allo stato attuale risulta ad una quota di circa un metro inferiore rispetto a quella del tratto di valle dell’argine e quella del corrispondente argine in sinistra idraulica, costituendo tale situazione un elemento di notevole criticità idraulica, più volte segnalato da AIPo;

- il rialzo dell’argine maestro destro del Po nel tratto a monte di foce Secchia, tra la stessa e località Camatta, come richiesto da AIPo

La sistemazione dell’area di isola Cirene prevede principalmente la movimentazione dei sedimenti alluvionali depositatisi nella golena per 5,5 milioni di m³. Si prevede inoltre contestuali interventi di compensazione ambientale mediante piantumazioni in aree limitrofe di 12 ettari di verde e di bosco.

È previsto uno scavo aggiuntivo (250.000 m³) in corrispondenza della lanca dei Caimani, ripartito in dragaggi periodici, al fine di garantire l’operatività dei natanti a servizio dell’impianto.

Nel primo anno si prevede di iniziare lo scavo di Isola Cirene e completare l’adeguamento arginale tra Quingentole e Revere. Nel secondo anno vengono portati a termine i lavori relativi al rialzo arginale previsti tra Foce Secchia e Sabbioncello. Lo scavo di Isola Cirene, invece, si protrae per tutti i 12 anni di concessione, e quindi si svolgerà in contemporanea agli interventi sui corpi arginali per la cui realizzazione sarà necessario disporre di circa 205.000 m³ di materiale proveniente proprio dallo scavo presso l’isola Cirene.

Durante i 12 anni di concessione si prevede la necessità di operare dragaggi periodici sulla lanca dei Caimani (250.000 m³ complessivi, corrispondenti a circa 20.000 m³/anno), al fine di garantire l’operatività dei natanti e dell’attracco a servizio dell’impianto di stoccaggio e vagliatura a disposizione dell’esecutore, nonché dell’attracco pubblico del comune di Quingentole.

Attualmente, a causa dei sedimenti presenti in questo tratto, la navigazione è qui ostacolata e viene garantita da saltuarie operazioni di pulizia, il che comporta la necessità di intervenire per permettere l’idoneo accesso all’impianto da parte dei mezzi navali a disposizione delle ditte esecutrici  e rendere possibile il buon svolgimento delle successive attività.  Verranno eseguiti monitoraggi con cadenza quadriennale sui depositi individuati dal PGS (Piano Gestione Sedimenti), con la ricostruzione quadriennale delle sezioni della parte emersa e della parte sommersa, mediante rilievi topobatimetrici, che avrà come finalità la verifica dell’accrescimento dei depositi ovvero l’apertura naturale nelle lanche.

Per quanto riguarda l’intervento principale, ossia la rimodellazione con asportazione di materiale litoide presso l’isola Cirene, si procederà da valle verso monte: in tal modo vengono garantite maggiori condizioni di sicurezza al cantiere e migliori condizioni idrodinamiche per la ricollocazione del materiale in alveo, favorendo il processo di coesione e riducendo la possibilità di produrre intorbidimenti. Si prevede di mantenere un “dente” di protezione sul lato alveo, che pur costringendo i natanti ad un tragitto leggermente più lungo, consente un’ulteriore protezione dell’area di scavo e permette di conservare il più a lungo possibile le formazioni di bosco ripario.