Interventi di manutenzione nell'alveo del torrente Parma in città: precisazioni di AIPo

Ritratto di scampanini
Categoria: 
Dic
31
2018

Interventi di manutenzione nell’alveo  del torrente Parma: precisazioni di  AIPo

In merito all’intervento di manutenzione straordinaria sulla vegetazione ripariale eseguito nei mesi scorsi, ed ora in via di ultimazione, tra il ponte Stendhal e il ponte Dattaro lungo il torrente Parma, con le seguenti precisazioni la Direzione Territoriale Idrografica Emilia Occidentale di AIPo intende fornire un' informazione il più possibile completa sui lavori realizzati.

L’intervento è stato presentato ed illustrato, all’inizio di settembre, in Comune di Parma ai rappresentanti di “Rete Parma Città Verde”, alla presenza di diversi esponenti di associazioni ambientaliste, per favorire un confronto e per spiegare le motivazioni tecniche alla base dei lavori progettati, i quali hanno la finalità di trovare un giusto equilibrio tra obiettivi di sicurezza idraulica ed ambientali di recupero ecologico.

AIPo, nel corso dell’ultimo triennio, ha lavorato lungo il tratto cittadino del Parma con diversi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della vegetazione ripariale, modulati sulla base delle differenti caratteristiche del corso d’acqua, delle opere di difesa e delle infrastrutture presenti (si ricorda che nei 6 km compresi tra la tangenziale Sud e la tangenziale Nord il torrente Parma è attraversato da 9 ponti, di cui molti storici, le cui lunghezze variano da un massimo di 200 metri ad un minimo di 70 m di ponte Dattaro, e vi è la confluenza con il torrente Baganza appena a monte di Ponte Italia).

Lavori eseguiti sempre nel rispetto della normativa e sotto il controllo degli organi competenti.

Gli interventi cercano di coniugare la necessità di incrementare il valore biologico ed ambientale della vegetazione ripariale che si colloca a ridosso di aree fortemente antropizzate con le irrinunciabili esigenze di sicurezza idraulica e di incolumità pubblica. Va infatti considerato che tutto il materiale vegetale instabile e/o morto presente nell’alveo può costituire un ingombro al normale deflusso delle acque.

I lavori realizzati hanno pertanto previsto:

▪          il taglio delle piante deperienti: secche, senescenti, inclinate e con problemi di stabilità oltre a quelle con l’apparato radicale intaccato dall’azione di erosione delle acque;

▪          la valorizzazione delle specie autoctone secondarie: tutti gli elementi arborei differenti dalla robinia con particolare interesse e per le specie autoctone presenti liberandole parzialmente dalla concorrenza delle altre specie;

▪          il diradamento selettivo valutato sulla composizione specifica, la vigoria, il grado di stabilità meccanica, i danni meccanici e/o patologici (eventuali);

▪          la rimozione delle piante morte, materiale facilmente fluitabile dalle piene.

Alla base della progettazione, accompagnata anche da un supporto tecnico forestale, c’è stato quindi la definizione di diverse tipologie d’intervento che si riassumo di seguito:

▪          tra ponte Nord e ponte Caprazucca, tratto più fortemente antropizzato, il corso d’acqua viene mantenuto, con due/tre interventi di taglio all’anno della vegetazione nella condizione di prato;

▪          tra ponte Caprazucca e ponte Italia, dove il corso d’acqua recupera una parte di golena in destra idraulica, il corso d’acqua viene mantenuto a prato in sinistra e in forma più naturale in destra con la presenza di piante e arbusti;

▪          tra ponte Italia e viale Rustici si interviene in sinistra idraulica, con una manutenzione ordinaria, e in sponda destra, con interventi di manutenzione straordinaria occasionali (2017) finalizzati ad eliminare le piante secche, ammalorate e potenzialmente instabili. 

▪          tra ponte Dattaro e ponte Stendhal si interviene in sinistra idraulica, con una manutenzione ordinaria, e in sponda destra, con interventi di manutenzione straordinaria occasionali (2018) finalizzati ad eliminare le piante secche, ammalorate e potenzialmente instabili.

Chi oggi percorra il Lungoparma nei tratti urbani e osservi senza pregiudizi l’alveo del torrente, non potrà che notare una sistemazione insieme efficace dal  punto di vista idraulico e rispettosa dell’ambiente fluviale.

Tutto ciò mette in evidenza un’Agenzia che, coinvolgendo il proprio personale ai suoi diversi  livelli, è impegnata ad operare con professionalità, serietà e continua capacità di aggiornamento tecnico e operativo.

Per questo, dispiace aver letto nei giorni scorsi sulla stampa locale espressioni offensive e gratuite, che non fanno onore a chi le ha manifestate e che sono cosa ben diversa da una legittima differenza di opinioni.