21 settembre, Giornata Europea della Cooperazione. Il progetto Interreg "Fiume Tresa"

Ritratto di scampanini
Categoria: 
Set
20
2021

Giornata europea della cooperazione

In occasione della Giornata Europea della Cooperazione, l’evento annuale che tutti i Programmi e i progetti di Cooperazione Territoriale festeggiano il 21 settembre e nelle settimane immediatamente precedenti o successive, che quest’anno è giunta alla decima edizione, comunichiamo l’avanzamento del Progetto Interreg Italia Svizzera Fiume Tresa (notizie al link: https://fiume-tresa-progetto-italia-svizzera.eu/) .

Questa celebrazione rappresenta un’occasione straordinaria per far conoscere ai cittadini di tutta Europa i benefici e le opportunità che la cooperazione offre.

Fiume che divide, fiume che unisce, una collaborazione transfrontaliera che arriva da lontano

Il progetto Interreg Fiume Tresa è un esempio significativo di cooperazione transfrontaliera proprio perché si interviene su un fiume che segna un confine. Il Tresa, o “La Tresa” come la chiamano in Svizzera, scorre in direzione est-ovest dal Lago di Lugano in Svizzera al Lago Maggiore in Italia.

A seguito della piena del 2002, e grazie al finanziamento Interreg, si è deciso di intervenire su una frana sulla sponda italiana e sul letto del fiume che si è eroso provocando anche l’abbassamento della falda. Il progetto è iniziato nel 2019 e terminerà nel 2022. Entrambi i fenomeni mettono a rischio la strada statale italiana (SP61) e i paesi rivieraschi, sul lato svizzero un campo pozzi di acqua potabile, la campagna in prossimità del fiume, la strada cantonale e le costruzioni, in particolare il nucleo di Madonna del Piano.

La principale messa in sicurezza del fiume sarà ottenuta realizzando due “rampe” dinamiche nell’alveo che ne eviteranno l’erosione e da un piano di monitoraggio della frana, oltre ad altre opere di salvaguardia.

Di collaborazione fra AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) in Italia e UCA (Ufficio dei Corsi d’Acqua) del Canton Ticino in Svizzera ce n’è sempre stata e su molti progetti. Ma è anche stato sempre evidente a entrambi gli enti che c’erano approcci organizzativi, normativi e processi autorizzativi molto diversi. A cominciare dal fatto che AIPo è un’agenzia multiregionale erede del Magistrato del Po e UCA è un ufficio del Canton Ticino del Dipartimento del Territorio.

La piena del 2002 ha messo alla prova il sistema di relazioni, la strada sulla sponda italiana era stata spazzata via e il traffico deviato sulla cantonale svizzera con forti disagi dai due lati. Da entrambe le parti vi è stata la ferma volontà di risolvere velocemente i problemi, si sono evitate le polemiche e si è andati verso un progetto per evitare episodi simili. Questo ha migliorato la conoscenza delle persone, rafforzato stima e fiducia e allargato il canale di comunicazione.

A differenza di altri progetti e degli interventi spondali, le rampe coprono l’intero l’alveo del fiume senza guardare la nazionalità. Nei cantieri a cavallo del confine le persone passeranno in continuazione dalla Lombardia al Canton Ticino e viceversa. Questo fatto ha costretto a pensare ad un tipo di cooperazione ancora più stretta. Aspetti importanti, ma considerati di routine come ad esempio la sicurezza sul lavoro o la tutela della fauna ittica, sono immediatamente diventati un esercizio di armonizzazione di regole internazionali e molto tempo è stato dedicato a decidere come condurre questo progetto insieme.

Il territorio naturale non ha confini e i problemi e i rischi che corrono i luoghi in prossimità dei corsi d’acqua sono gli stessi anche sotto bandiere diverse. Quindi il ruolo dei progetti Interreg, come questo sul fiume Tresa, non è solo quello di finanziare opere indispensabili, ma è proprio quello di stimolare modi di cooperazione sempre più efficaci armonizzando regole e procedure e sommando le competenze.