Nove anni fa l'alluvione del Baganza a Parma. Sul tema manutenzioni della vegetazione del torrente Parma, una nota di AIPo

Ritratto di scampanini
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Ott
13
2023

Nove anni fa, il 13 ottobre del 2014, alcuni quartieri della città di Parma furono allagati dalla piena del torrente Baganza. Da allora sono stati effetttuati molti interventi per aumentare la sicurezza ed è in corso la realizzazione della cassa di espansione del Baganza a sud della città.

Poichè ci sono state richieste di chiarimenti circa il tema della manutenzione della vegetazione nell' alveo del torrente Parma in città, che AIPo sta già eseguendo da metà settembre (si veda la news:  https://www.agenziapo.it/content/al-gli-interventi-di-manutenzione-lungo-il-torrente-parma), AIPo ritiene utile precisare quanto segue.

AIPo informa che a seguito della comunicazione, già pubblicata il 13 Settembre scorso, finalizzata ad indicare in modo dettagliato la cronologia degli interventi operativi nel torrente Parma, ha provveduto ad ultimare la prima fase di sfalcio delle aree golenali, iniziando da Ponte Italia per procedere verso valle fino al fiume Po. Interventi realizzati in tempi utili, secondo la tabella di marcia prevista e ben visibili anche nel tratto cittadino per tutti coloro che affiancano il corso d’acqua stesso. L’accordo-quadro dei lavori stipulati con le imprese esecutrici, secondo le indicazioni tecniche di AIPo, prevede altresì, nell’arco temporale di due mesi dall’inizio della prima fase, anche il taglio selettivo che si realizzerà nei prossimi giorni, di parte della vegetazione in alveo, potature mirate e rimozione di piante in condizioni precarie o ammalorate, a seguito delle progressive verifiche svolte. Per quanto riguarda il torrente Baganza, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po ha competenza solo sul tratto che va dal Ponte dei Carrettieri (via Po-Piazzale Fiume) alla confluenza con il torrente Parma; un tratto che, anche in questo caso, vedrà un taglio selettivo e opere di contestuale potatura su quella vegetazione che, come detto, in ogni caso, non incide sulla sicurezza idraulica. L’Agenzia infatti tiene a rimarcare che la complessità degli interventi è effettuata, come sempre, contemperando l’obiettivo prioritario della sicurezza idraulica con quello del rispetto dell’habitat e della vegetazione presente. Alcune tipologie di vegetazione spondale infatti possono risultare utili a preservare dall’erosione le sponde stesse e vengono asportate solo se in condizioni precarie.