Vicepresidente Regione Emilia-Romagna Priolo e Commissione Ambiente dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna in visita al cantiere della cassa di espansione del torrente Baganza

Ritratto di scampanini
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Apr
10
2024
(fonte: Regione Emilia-Romagna)

Cassa di espansione del torrente Baganza (Pr), già completato il 40% dei lavori, con termine previsto nel 2026. Oggi il punto sul cantiere e la visita della Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna e della Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo. Priolo: “Pronti a stanziare ulteriori 20 milioni necessari al completamento, 14 già dal bilancio regionale. La sicurezza dei cittadini è prioritaria”

L’opera occuperà un’area di quasi 9 ettari e potrà contenere fino a 4,7 milioni di metri cubi d’acqua. Insieme alla Cassa del torrente Parma, assicurata una capacità di invaso di circa 15 milioni di metri cubi per la sicurezza idraulica della città e del territorio circostante

I lavori per la realizzazione della cassa di espansione del torrente Baganza, a sud della città di Parma,  proseguono spediti e sono arrivati al 40%. Partito nel 2020, a sei anni di distanza dall’alluvione dell’ottobre 2014, il cantiere procede nel pieno rispetto del cronoprogramma, nonostante il rallentamento imposto alla fine dello scorso ottobre a causa dell’ondata di maltempo e delle conseguenze che ha portato con sé.

Rispetto al costo iniziale di circa 80 milioni di euro, già disponibili e programmati, il costo complessivo dell’opera è però salito attualmente a 114 milioni di euro a causa dell’aumento del costo dei materiali registrato negli ultimi due anni.

Il punto è stato fatto oggi da Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Difesa del suolo che, insieme alla Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, si è recata sul posto, dove, prima del sopralluogo, si è svolto l’incontro della Commissione stessa con AIPo, che ha illustrato la situazione del cantiere nella sede del Comune di Sala Baganza. L’inizio dei lavori è stato preceduto da un minuto di silenzio per le vittime di Suviana.

“Quella di oggi è una giornata molto complessa per la nostra comunità, colpita dalla tragedia della centrale di Bargi, ma non ho voluto mancare questo appuntamento perché riguarda la sicurezza del territorio e la Cassa è un’opera strategica e prioritaria, non solo a livello regionale ma anche nazionale, che accresce la sicurezza di uno dei principali nodi idraulici della regione, quello di Parma-Colorno- ha commentato Priolo-. La Regione è quindi pronta a stanziare tutte le risorse che servono per completare l’infrastruttura, per un totale di 34 milioni: i primi 14 milioni sono già stati resi disponibili con il bilancio 2024. Una volta a regime - ha concluso la vicepresidente- la Cassa del Baganza, agendo insieme a quella del torrente Parma operativa dal 2005, sarà in grado infatti di laminare circa 15 milioni di metri cubi d’acqua, garantendo la sicurezza idraulica dell’abitato cittadino e del territorio circostante”.

In tutto il territorio emiliano, il sistema di Casse di espansione di competenza di AiPo garantisce una capacità di invaso di 71,5 milioni di metri cubi di acqua.

In Comune erano presenti Giovanni Ronchini, vicesindaco Sala Baganza, Maristella Galli, sindaca di Collecchio e Michele Alinovi, Presidente del Consiglio comunale di Parma, in rappresentanza del Sindaco Michele Guerra. Hanno partecipato anche Angelica Catalano, direttore generale del ministero dei Trasporti (Direzione generale Dighe), Paolo Ferrecchi (direttore generale Cura del territorio e dell’Ambiente della Regione), mentre Gianluca Zanichelli, Direttore Vicario AIPo, e Mirella Vergnani, dirigente AIPo, hanno illustrato le caratteristiche dell'opera e i lavori in corso.

Lo stato dei lavori

Ha raggiunto un avanzamento del 40% il cantiere di realizzazione della Cassa del Baganza. Risultano già ultimati il consolidamento delle fondazioni del manufatto A (diga con paratoie regolabili) e, nonostante i rallentamenti determinati dal maltempo 2023, la fondazione del manufatto B (la seconda diga). Completati anche il canale di collegamento tra il depuratore della Cassa e il corso d’acqua; le diaframmature contro le infiltrazioni e le scogliere in alveo. E ancora: sono terminate le attività riguardanti la costruzione di alcune arginature e della soglia di valle, ossia una struttura trasversale che serve a mantenere il livello dell'alveo; metà della briglia di monte – ed è in esecuzione l’altra metà.

Risulta invece in avanzata fase di realizzazione lo scarico di fondo di sicurezza della diga che sarà completato nel 2024. Il completamente dell’intera Cassa si conferma previsto entro il 2026.

La cassa del Baganza

Rispetto al progetto di Cassa del Baganza, la Regione da subito ha operato con un approccio complessivo, integrato e condiviso per la sicurezza del territorio, facendo del nodo idraulico Parma-Colorno un laboratorio per la piena attuazione delle linee strategiche tracciate dai nuovi strumenti di pianificazione.

La Valutazione impatto ambientale (Via) – avviata nel febbraio 2017 e terminata ad aprile 2018 – ha considerato tutti gli impatti su territorio, falda, ecosistemi terrestri e acquatici, vegetazione e paesaggio, in modo da rendere pienamente compatibile le esigenze di sicurezza idraulica con la sostenibilità dell'intervento. Nel dicembre 2017 il progetto definitivo ha avuto anche il parere favorevole del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della Direzione dighe del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a garanzia della adeguatezza costruttiva e dei dispositivi di controllo e manutenzione rigorosi e tecnologicamente avanzati di cui la Cassa sarà dotata.

I lavori di realizzazione dell’invaso sono partiti il 13 ottobre 2020. L’appalto è stato affidato all’Associazione temporanea d’Impresa (Ati) “Strabag-Costruzioni Edili Baraldini Quirino”, che si è aggiudicata la maxi-gara europea. La Cassa sta sorgendo a circa 15 chilometri a monte della confluenza del corso d’acqua con il torrente Parma, tra i comuni di Parma, Collecchio e Sala Baganza. Occuperà un’area di quasi 9 ettari (8,6 ettari per la precisione, in parte terreni di una cava già esistente) e potrà contenere fino a 4 milioni 700mila metri cubi d’acqua. Sarà circondata da circa 3 chilometri e 300 metri di argini dall’altezza crescente fino al massimo di 16 metri, nella parte più a nord. L’invaso sarà composto da due comparti che entreranno in funzione in successione, a seconda della quantità d’acqua da invasare. Per la regolazione idraulica sono previsti in tutto tre manufatti in calcestruzzo: il principale sarà una diga dotata di quattro paratoie mobili che serviranno a governare la portata in uscita dal corso d’acqua, analogamente a quanto avviene per la cassa del torrente Parma.

Agendo insieme alla Cassa del Parma, operativa dal 2005, quella del Baganza sarà in grado contenere l’evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni, riducendo in modo significativo il rischio per i residenti e, in generale, per la popolazione della città e per tutte le attività economiche e i monumenti storici. In caso di piena con tempo di ritorno di 100 anni, garantirà la sicurezza idraulica della città di Parma, di Colorno e di tutta l’asta arginata.