Tutela e rilancio della fauna ittica nel Po, doppio evento a Isola Serafini (PC): conclusione progetto ConfluPo e protocollo contro il bracconaggio

Ritratto di scampanini
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Giu
29
2018

Si è svolto stamattina presso a Isola Serafini (Monticelli d’Ongina, PC) un doppio evento sul tema della fauna ittica del Po e del nord Italia che ha visto la partecipazione delle Regioni e degli enti territoriali delle regioni del Po.

Nella prima parte è stata presentata la conclusione del progetto LIFE-ConfluPo, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei programmi per la salvaguardia della Rete Natura 2000.

Nella seconda parte della  mattinata, è stato firmato un Protocollo d’intesa triennale per il controllo della pesca illegale nel Bacino del Fiume Po tra le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, le prefetture di Milano, Torino, Venezia e Bologna e l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po.

Presenti tra gli altri gli Assessori Regionali all’Agricoltura di Emilia-Romagna, Simona Caselli, e Lombardia, Fabio Rolfi, il Segretario generale dall’Autorità di bacino distrettuale del  fiume Po, Meuccio Berselli e, per AIPo, l’ing. Ivano Galvani, responsabile tecnico della costruzione della nuova conca di navigazione di Isola Serafini e della realizzazione della scala di risalita.

Per maggiori dettagli:

-        Progetto ConfluPo – www.life-conflupo.eu

-        Protocollo d’intesa contro la pesca  illegale: www.regione.emilia-romagna.it, www.regione.lombardia.it

Prima parte - Evento Conflupo

Il progetto ConfluPo ha avuto come finalità la riconnessione di tratti fluviali del nord Italia per consentire alle specie ittiche di risalire liberamente oltre le barriere esistenti; in particolare si è proceduto alla costruzione della scala di risalita per i pesci (inaugurata il 17 marzo  2017).presso  la centrale idroelettrica sul Po di Isola Serafini, che per decenni ha costituito un ostacolo insormontabile per la fauna ittica.

Regione Lombardia è capofila, i partners di progetto sono la Regione Emilia-Romagna, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po – che ha appaltato i lavori della scala di risalita, seguendone l’esecuzione e assicurandone la conclusione nei tempi previsti -  l’Autorità di Bacino del fiume Po, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, le Province di Piacenza e Rovigo, la Società Graia, con Enel Green Power come ente cofinanziatore.

I soggetti sostenitori sono il Canton Ticino, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, le Regioni Piemonte e Veneto, la DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile e la Federazione italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS).

Il progetto ha avuto inizio il 3 dicembre 2012 e tra gli obiettivi prioritari ha avuto appunto la realizzazione di un passaggio per pesci presso la Centrale idroelettrica di Isola Serafini.

L’apertura di questo corridoio ecologico avrà positivi effetti, in particolare per alcune specie migratrici a rischio di estinzione e protette dall’UE quali storione cobice e anguilla, oltre a cheppia, cefalo, che necessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa.

Il budget complessivo del progetto è pari a € 7.088.476, di cui € 3.496.809 a carico del cofinanziamento comunitario, € 3.091.667 di cofinanziamento tra i partner, € 500.000 di cofinanziamento da parte di Enel Green Power. All’interno di tale budget, l’importo per la realizzazione del passaggio per i pesci ammonta a € 4.800.000.

Caratteristiche dell'opera

E' stata realizzata una struttura a bacini successivi che permette il passaggio della fauna ittica in entrambi i sensi, assicurando la riconnessione del fiume Po con qualsiasi portata idrica. Il canale è a forma di “Y” , con l’asta comune a monte dello sbarramento che presenta una struttura di monitoraggio e cattura dei pesci in transito.

Attraverso due ampie vetrate è possibile osservare, con favorevoli condizioni di trasparenza dell’acqua, il transito delle diverse specie di pesci, che verrà anche registrato in automatico attraverso apposite telecamere per avere una prima raccolta dati sulla funzionalità del passaggio. Nella stessa area è prevista la struttura di cattura e selezione, composta da 4 grosse gabbie in rete – con maglia variabile a seconda delle necessità – che permetteranno la cattura delle specie in transito nei due diversi rami, consentendo una specifica selezione. Eventuali specie invasive, quali il siluro, verranno infatti prelevate, mentre altre, come ad esempio gli esemplari di storione, verranno marcate e subito rilasciate per poter raccogliere importanti dati sui loro spostamenti.

Dall’asta comune del passaggio per pesci, a monte dello sbarramento, si staccano poi i due rami di cui uno fungerà da collegamento con il ramo naturale del fiume Po e l’altro al canale artificiale.

Ognuno dei bacini successivi in cui è suddiviso il passaggio per pesci presenta una lunghezza minima di 4,75 metri per una larghezza minima di 2,80 metri; dimensioni cosi elevate sono state previste per assicurare il passaggio dello storione cobice, un pesce che può arrivare sino a 1,5/2 metri di lunghezza e che è stato utilizzato come specie target sulla quale calibra e il passaggio.

Va inoltre segnalato il supporto fornito da queste strutture alle attività didattiche e divulgative che verranno sviluppate nell’ambito del progetto, anche grazie a un’aula multimediale.

Seconda parte – Protocollo d’intesa contro il bracconaggio

Il Po ha subito nel corso degli anni forti pressioni antropiche che hanno contribuito a una semplificazione della biodiversità ittiogenica e in particolare la rarefazione di specie autoctone come lo storione e

l’anguilla. Si è registrato inoltre un aumento di specie aliene invasive che hanno ulteriormente ridotto la presenza di specie autoctone e protette.

Il documento prevede il monitoraggio dei punti di imbarco pesca, sbarco e sosta degli automezzi di appoggio e, a medio termine, il potenziamento delle dotazioni in uso alle forze di Polizia provinciale,

locale e di vigilanza ittica volontaria, come automezzi, natanti e relativi carrelli, visori notturni ed un budget su base annuale per la manutenzione.