Più qualità del lavoro con lo "smart working" e le tecnologie, ma servono dirigenti “coach”. Convegno ieri (20/06) a Parma

Ritratto di scampanini
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Giu
21
2019

Più qualità del lavoro con lo "smart working" e le tecnologie, ma servono dirigenti “coach”

Il convegno “La dirigenza tra competenze digitali e smart working” svoltosi ieri a Parma

Si è svolto ieri, 20 giugno,  a Parma, presso la Camera di Commercio, il convegno "La dirigenza tra competenze digitali e smart working" promosso da AIPo, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell' Università di Parma e Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, col patrocinio di Camera di Commercio, Provincia e Comune di Parma.

A portare i saluti istituzionali iniziali sono stati Luigi Mille (Direttore AIPo), Alberto Egaddi (Segretario generale della Camera di Commercio), Diego Rossi (Presidente della Provincia di Parma), Marco Bosi (Vicesindaco di Parma), Alessio Picarelli (Autorità di bacino distrettuale del fiume Po).  

Nel primo intervento il prof. Antonio Giovati (Avvocato e Docente Università di Parma) ha affrontato il tema della  regolazione del lavoro nella new automation age, evidenziando come la tecnologia modifichi radicalmente tutto il sistema lavorativo: tempi, relazioni, modalità di lavoro, fino a trasformare l’ambito lavorativo in una “totalità linguisitca” in cui si interagisce continuamente e in cui il pensare, comunicare e fare non sono più consequenziali ma vengono agiti in contemporanea.

Leonardo Falduto (Professore associato Università del Piemonte orientale) si è soffermato sull’ evoluzione manageriale del dirigente.  I manager – sottolineato -  praticano l’arte di ottenere la realizzazione delle attività necessarie alle finalità dell’organizzazione cui appartengono, attraverso l’impiego efficiente delle risorse organizzative loro affidate. Nel passato il loro lavoro consisteva nel dire ai lavoratori assegnati cosa fare (impartire ordini); oggi un manager deve invece guidare, addestrare, supportare e formare i propri collaboratori, tanto che la maggior parte dei moderni manager enfatizza teamwork e cooperazione, più che disciplina e comando. I nuovi manager saranno quindi comunicatori “skillati” e “team players”, così come planner, coordinatori, organizzatori e supervisor.

Marcello Mendogni (Avvocato, Foro di Parma) ha parlato delle responsabilità del dirigente in base all’art. 21 del decreto 165/2001. Nell’accesso alla dirigenza, ha detto, è sempre più importante verificare le attitudini oltre alle competenze tecniche. In un mondo del lavoro in cui entrano in scena i robot, la capacità di gestire situazioni complesse diventa fondamentale.

Nel suo intervento, Giuseppe Formichella (Segretario Generale Comune Asti), dedicato alla dirigenza locale tra innovazione e progetti di riforma, è fatto riferimento al “decreto concretezza” dell’attuale Governo: le competenze digitali servono a una trasformazione del lavoro che porti a semplificare l’azione amministrativa e ad accorciarne i tempi.

Giuseppe Barbieri (Dirigente AIPo) ha presentato l’esperienza di smart working nell’Agenzia, con 10 postazioni che si aggiungono alle 15 figure in telelavoro. Tale scelta si pone in linea la direttiva 3/2017 della funzione pubblica. L'Agenzia è competente su un bacino fluviale che interessa quattro regioni, è quindi articolata su più sedi e ha inoltre una parte di  personale che svolge il proprio lavoro all’esterno: la tecnologia offre perciò grandi opportunità sia nella gestione delle risorse umane che nello svolgimento delle attività d’istituto.

Un’impresa totalmente green e smart: questa vuole essere Crédit Agricole Italia, ha detto Antonella Salvatori (responsabile Gestione del Personale). Con edifici sostenibili e open space le persone operano sia in sede che a distanza, in continuo collegamento grazie alla tecnologia. Questo porta a una maggiore efficienza (le giornate di telelavoro da casa, una o due a settimana, risultano molto produttive) e a una migliore qualità della vita delle persone, il che a sua volta si riverbera su una loro migliore performance lavorativa.

Sulla stessa lunghezza d’onda Silvia Di Girolamo (Change leader gruppo IREN spa), che, portando l’esperienza del guppo Iren, ha mostrato come lo smart working, da progetto pilota sperimentato con pochi dipendenti, si stia ampliando a numeri importanti, perché ha dimostrato che si ottiene efficacia, più soddisfazione del personale, riduzione degli spostamenti. Per entrambe le relatrici, questa impostazione richiede una capacità di guida, più che di comando, da parte dei dirigenti e il lavorare per obiettivi, in costante relazione, fisica o a distanza, tra le persone.

I lavori sono stati coordinati da Filippo Cambareri, dell’Ufficio Direzione AIPo.

In allegato: un'immagine de convegno

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